Consulente familiare: quando i genitori litigano, aiuto!

100

Se avete genitori in questa situazione, potrebbe essere utile invitarli alla lettura.

C’è un problema che affligge le famiglie, più degli adolescenti ribelli… sono i genitori litigiosi! Soprattutto quando questi litigi durano da anni, forse da decenni!

Ne parlavo poco fa con una mia cliente, che chiamerò Maria, sempre per la privacy. Maria mi ha detto che è andata a convivere con il suo ragazzo, finalmente, sfuggendo a questo teatrino, anzi, diciamo a questo dramma quotidiano, dei genitori che litigano.

Ci sono delle cose che vanno dette, come genitore, come figli e, in questo caso, come consulente familiare, se quando i bambini sono molto piccoli, il litigio dei genitori, soprattutto se a forti tinte, voci altissime o addirittura minacciose, possono condizionare pesantemente la crescita del bimbo, da grandi il trauma non c’è più, ma c’è l’insostenibilità della vita familiare.

Se per caso appartenete ad una di queste famiglie, che io definisco, a litigio automatico, vi chiedo di notare cos’è che scatena il litigio:

  • Una “cattiva abitudine” di uno dei genitori e la sua reazione?
  • Una brutta risposta ad una domanda poco intelligente?
  • Problemi di disordine, ritardo sulla cena, faccende quotidiane non condivise?

Cercate di capire: cos’è che scatena la lite e cosa che è che la fa finire?

  • stanchezza
  • mettersi a tavola
  • andare a dormire
  • uscire di casa
  • isolarsi
  • minacciare finché l’altro non tace, abbozzando

Ditemelo voi.

C’è una cosa importante da notare. Forse i figli grandi non riceveranno traumi, ma vogliono bene ad entrambi i genitori e non riescono proprio a capire perché, insieme, invece di darvi il vostro meglio, date il vostro peggio.

Esiste l’amore quando all’altro diamo il nostro meglio, non il nostro peggio e, come consulente familiare devo proprio dirvelo, se non offrite al vostro partner il meglio, non è amore.

Non siete stanchi di litigare? Condividi il Tweet

Ecco di seguito un po’ di indicazioni per stemperare le liti.

Notate cos’è che scatena la vostra ira, il nervosismo, la tensione,  assumendovi la responsabilità di abbassare i toni, non uno solo dei due, fatelo insieme. Cercate di capire qual è il trigger emozionale, il gancio emotivo, che vi fa andare il sangue alla testa.  Scardinatelo. Non c’è una sola buona ragione al mondo per litigare, soprattutto se poi la cosa si ripresenta. Significa che la tensione deriva da altre cose, forse antiche irrisolte. Create una parola d’ordine, possibilmente molto buffa, per bloccare il litigio sul nascere. Ad esempio “Piccioncino” ma anche “pernacchietta” insomma, qualcosa di veramente ridicolo. Un po’ come nella pallacanestro, quando si chiama il Time-out. Qualcosa che congeli il litigio e vi permetta di abbassare i toni. Abbiate il coraggio di smettere la discussione, perché c’è solo un modo per vincere in una discussione, non farla. Confrontatevi, a bocce ferme, sul problema,  nel modo più pacato possibile.

Spero di esservi stata utile, ma se questi suggerimenti non sono sufficienti a venirne a capo e pensate che non sia una cosa che riguardi un professionista come uno psicologo o un sessuologo (eh sì) potrei darvi una mano io.

In che modo?

Sono un’esperta di linguaggio non verbale e di comunicazione. Vedo subito quando a parole si dice una cosa, mentre l’espressione del corpo e del viso, dice altro, ve lo faccio notare e avvio un dialogo settato su altri livelli, dove  –  quando ci sono delle cose che non vanno  –  si parla di quello e non “Guarda qui questo divano è ridotto una schifezza, sei sempre il solito”  oppure “Ti ho detto mille volte che la pasta la voglio condita in un altro modo e invece tu insisti!”.

Insomma vi do un po’ di dritte per avere una comunicazione chiara, diretta, senza sottintesi. Condividi il Tweet

Vi spiegherò perché donne e uomini sono così diversi nella comunicazione.

Pochi incontri, in genere tre/quattro incontri  sono buoni per riavviare il dialogo giusto per avere una buona qualità di vita. Ovviamente è richiesto l’impegno da parte di entrambi i coniugi, perché io sono una consulente familiare, non il Mago Zurlì.

Durante il colloquio telefonico in cui ascolterò le vostre esigenze vedremo se sono la persona giusta per la questione e si prende un appuntamento. In caso contrario vi indirizzo al professionista giusto per voi.

Tutto chiaro? Bene. Non litigate che fa male alla salute!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *