“A volte bisogna sottomettere il piccolo bastardo” recita l testo sotto la foto. Ovviamente no, ma la foto era divertente e a volte, quando sono piccoli, verso i due anni, i bambini sono in grado di mettere a dura prova la nostra pazienza dato che hanno deciso di essere grandi. C’è poi un’altra età in cui sono quasi grandi, l’adolescenza, in cui ci mettono a dura prova. Decidono di fare di testa propria, non ci parlano finchè non sono nei guai oppure con l’umore sotto i tacchi per delusioni amicali, amorose, scolastiche.
A quel punto, dato che non hanno “seguito i nostri buoni consigli prima”, ci sentiamo in diritto di fargli anche la predica. Dal punto di vista emotivo, cari genitori, vi capisco. Sono genitore anche io e ne ho passate delle belle.
Dal punto di vista pratico, per la risoluzione del problema è il peggior consiglio che potrei darvi, quello di fargli la predica. Sarà che ai miei tempi era lo sport preferito, così, come figlio, oltre alla batosta che avevi preso ci si metteva sopra, come si usava dire una volta, il carico da undici della predica genitoriale.
La predica non serve ad un tubo. Neppure se siete idraulici. Condividi il TweetSe vostro figlio non si è fidato prima di mettersi nei pasticci, di parlarvi, figuratevi l’effetto devastante e di totale chiusura di una predica. Lo sa benissimo che quello che ha fatto non è ok. Sa perfettamente di aver sbagliato strategia. Ma appunto, l’errore sta nella strategia, non c’è nulla di sbagliato in lui, se non un comportamento inefficace. Quindi non fate lo stesso errore utilizzando la strategia della predica che vale come coppe quando regna bastone.
L’unica strategia utilissima sempre e con tutti, non solo con i figli, ma con la moglie, il marito, gli amici, i collaboratori e qualsiasi essere umano con cui abbiate a che fare è: L’ASCOLTO ATTIVO, a cui ti rimando direttamente, senza passare per il via.
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