APPUNTI DI PNL 11.1: PNL di III generazione

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Avverto i deboli di cuore. In questo articolo si usa un linguaggio forte, con qualche parola pesante. È necessaria. Se non vi piacciono, non leggete l’articolo. Soprattutto, non è roba da far leggere ai bambini, per favore.

Parlando con le persone, mi sono resa conto che hanno le idee un po’ confuse sulla PNL, alcuni hanno addirittura una pessima idea della PNL. E li capisco, oggi se cerchi in rete puoi comprati un diploma PNL online a pochi euro. Penso ci compri delle dispense, non so che robaccia ti danno.

Allora sarebbe preferibile comprarsi un po’ di libri.

Uno ve lo consiglio subito io: “PNL è libertà” scritto da Owen Fitzpatrick, l’allievo più promettente di Richard Bandler, co-inventore (se così si può dire) della PNL. Un po’ libro un po’ intervista, con le esperienze di entrambi, divertente, con riassunto per punti a fine capitolo, un bellissimo libro, tra l’altro, che unisce l’utile al divertevole, come direbbe il mio miglior maestro il Coach Andrea Favaretto!

Ma siamo qui per capire cos’è la PNL. Giusto?

Ecco credo che la maggior parte delle persone, compreso purtroppo molti che dovrebbero essere i cosiddetti (scusate la cacofonia) addetti ai lavori, è rimasto alla PNL anni 80. Quella della massima “if you can’t then you must”, cioè, se non puoi allora devi.

Scusate il commento per niente fine. Col cazzo!

Perdona la breve digressione che segue, ma serve per farti capire come funziona la vecchia PNL.

Fino al 2011 ero ferma lì anche io. Sono uscita da un’azienda che si occupa di formazione che è ancora lì. O meglio, forma i suoi venditori con la leva dolore, facendoti sentire una merdaccia se non vendi, se non ti fai i corsi che ti indicano, insomma facendoti molta pressione. Risultati miei, una volta che ho capito l’antifona, pessimi. E sono uscita, anzi, diciamola tutta, sono stata invitata all’uscita, perché quel sistema mi aveva spremuta come un limone e quando non c’era più succo, arrivederci e grazie.

La PNL di oggi, quella che ho conosciuto con letture mie e anche avvicinandomi a letture diverse, che, guardacaso filosoficamente coincidevano con questa visione del mondo, è completamente diversa. Poi con pratictioner e master con Favaretto, ho avuto proprio un’epifania! Ma che io sappia, la PNL di III generazione la fa solo Andrea Favaretto, lo staff della sua scuola e i suoi allievi.

È una PNL che punta all’armonizzazione della persona attraverso l’allineamento di vari livelli ( i 6 livelli di Robert Dilts) tra la persona, la sua vision, la sua visione più alta, la ragione per cui è al mondo, l’identità, i suoi valori, le capacità, il comportamento e l’ambiente.

È un lavoro di fino. Un lavoro che si fa, tra il coach e il cliente, partendo da ciò che il cliente dà e non attraverso le domande imbutanti e le leve del cazzo della PNL anni 80.

Ora non posso addentrarmi nei particolari, ma ci tornerò sopra, punto per punto, per dirti tutta la verità e soltanto la verità sulla vera PNL.

Almeno, quella buona, utile e fantasterrima, che conosco io!

Alla prossima!

 

Foto © Maurizio Vittori

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