Dal S.A.R. alla gratitudine permanente in 30 mosse
Creo un dialogo immaginario
TU:”Scusa Susanna, ma a me della gratitudine importa un piffero! Qui ci sono: le bollette da pagare, il bambino che mi piange che mi fa diventar pazza, mio marito che ha la motilità di un bradipo e il capo che mi fa le poste per vedere se arrivo in ritardo, vuoi che la gratitudine mi cambi qualcosa, scusa, ma siamo seri!”
IO: “Hai ragione, le bollette sono quel che sono, il bambino che piange manda ai pazzi, il marito bradipo ci mette del suo e il capo NON ha sempre ragione! Hai ragione!”
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