Mi è venuta voglia di scrivere questo articolo dato che ultimamente alcuni clienti mi hanno chiesto una mano per potenziare la loro leadership.
Spesso si tende a pensare alla leadership come qualcosa di astratto, una formula magica che, come la polverina per volare della fatina di Peter Pan, possa calare dall’alto della “sapienza del coach” sul cliente. Beh, non è affatto così. La leadership assomiglia più ad un vestito fatto su misura.
E il sarto, o se vogliamo, lo stilista, siamo noi.
Quello che fa il coach è semplicemente chiederti dove vuoi applicare la tua leadership, quale funzione avrà e in quali campi ti senti già leader, perché, ricordiamolo, in certi ambiti ci sentiamo come Valentino Rossi sulla moto. Solo che siamo stati educati a cercare il difetto, quello che ci manca e non quello in cui siamo abili, so che è una generalizzazione, ma, nella maggior parte dei casi, è così. Siamo pieni di sovrastrutture, di idee degli altri su come noi dovremmo essere leader per quello che ci hanno detto i genitori, gli amici, i parenti, gli amici e i colleghi.
Quindi il primo passo è comprendere nel profondo cosa vogliamo noi e la nostra idea di leadership, andando a vedere in che cosa ci riteniamo leader.
Farci focalizzare su ciò in cui siamo bravi ci farà visualizzare i nostri punti di forza quello in cui ci sentiamo sicuri di noi stessi. E ci farà anche chiarire cosa ci succede in quegli ambiti in cui invece non ci sentiamo per niente fighi…
Successivamente quello che faccio è far scegliere al cliente il tipo di procedura, se più attiva o passiva, se preferisce impegnarsi un po’ di più in prima persona, nel quotidiano e allenarsi a sviluppare il “muscolo della leadership”: oppure se vuole un “aiutino” più sostanzioso da parte mia e allora propongo degli esercizi di concentrazione e rilassamento in cui guido alla ricerca delle risorse che sono depositate nella nostra memoria e nella nostra esperienza più profonda.
D’altronde basta pensare alle sfide incredibili che abbiamo affrontato nei primi 3 anni della nostra vita: afferrare oggetti, alzarci in piedi, camminare, comprendere e parlare una o più lingue… Non trattatevi male perché non vi sentite leader, questo abbasserà ancora di più il vostro senso di autostima. In parole povere dirsi “Sono un imbecille, non lo so fare e non ci riuscirò mai” , non aiuta!
Abituarsi a notare quel che sappiamo far bene e quello che gli altri ci riconoscono, è basilare.
Quindi la leadership è qualcosa di unico, che deve farci distinguere dagli altri: è l’espressione della nostra originalità, della personalità, è il frutto delle esperienze che abbiamo fatto, di ciò che abbiamo studiato e vissuto. Anche dei nostri errori, se da questi abbiamo appreso come non fare una determinata cosa.
È più come la ricetta della torta di mele, ognuno ha la sua. Quel che ci interessa è che sia buona e che sappiamo farla a modo nostro.
Alla prossima!
Foto © Maurizio Vittori