Posso dire aldilà di ogni possibile dubbio, di aver intrapreso gli studi e l’applicazione della PNL per uso personale. Come i terapeuti ben sanno, chi imbocca la via degli studi psicologici o comportamentali lo fa principalmente per risolvere i propri conflitti, paure, insicurezze.
Più volte mi sono interrogata in questi ultimi anni che senso abbia definirmi un coach mentre svolgo altre attività, scoprendo ogni volta che per me, essere coach è una attitudine naturale Share on X, da quando facevo da cuscinetto ai conflitti familiari, a quando, qualsiasi attività svolga, noti qualche modo in più di essere utile alle persone che incontro.
Anni fa lo facevo per bisogno personale, per alimentare il mio ego che era l’altra faccia dell’insicurezza: aiuto qualcuno, quindi vuol dire che sono importante, ovvero risolta, arrivata e stupidate di questo genere.
Adesso sono giunta ad un punto in cui non sento il bisogno di altro che ricercare introspettivamente, evolvermi per entrare in contatto con il mio sè più profondo che è poi il tutto o l’interiore divino. Share on X
Mi rendo conto che ho fatto un salto notevole, sia per me, sia per voi che leggete. Non so se vi ho persi a “il tutto” o a “l’interiore divino”. Il fatto è che ho molto tempo per leggere, ascoltare e vedere video in rete e noto come sia i miei “vecchi maestri” sia le mie nuove aree di interesse, confluiscano attraverso il mio filtro in una unica direzione.
In termini pratici ricordo una frase con cui si concludevano alcune pratiche di visualizzazioni con Andrea Favaretto che è:”Con grazia facilità e gioia” e noto l’attitudine sempre più frequente di vari formatori di fare riferimento a due aree che ritengo di fondamentale importanza: gratitudine/smettere di lamentarsi e assenza di giudizio.
L’esercizio della gratitudine, ad esempio non metter giù un piede dal letto la mattina senza aver prima provato un profondo senso di gratitudine, mi ha portato a ricercare in rete alcuni siti che danno suggerimenti pratici , questo uno dei link utili
http://psichedintorni.it/mindfulness/
L’esercizio del non giudizio, ovvero eliminare il giudizio dai nostri pensieri e dalle nostre frasi credo sia più complesso del primo sulla gratitudine, ma, a ben osservare, sono strettamente correlati.
Pensiamo al nostro partner, al nostro lavoro. Quante volte esprimiamo giudizi trancianti in questo ambito? Quante volte ci lamentiamo di qualcosa che qualcuno ha fatto o non ha fatto?
Salvatore Brizzi, autore di molti libri, conferenziere e formatore, sostiene che basterebbe smettere di lamentarsi, essere grati e non giudicare per accedere alla via dell’illuminazione.
La via dell’illuminazione? E che attinenza ha con l’essere coach?
Pensiamoci bene. Cosa vogliamo tutti? Qual è la cosa che ci affligge maggiormente nel nostro quotidiano? Share on X
Nel mio caso, non so per voi, è : avere dei problemi; che siano di carattere affettivo, relazionale, lavorativo o finanziario, tutti vorremmo non avere problemi. Alzarci la mattina e non avere il minimo affanno per qualcosa, non avere più preoccupazioni.
Eppure i problemi ci sono sempre. Quante volte ci capita di pensare o di dire:”Sarebbe stata tanto una bella giornata se non fosse che:” Il capo mi ha detto/ mia moglie mi ha fatto/ mio padre mi ha detto…” . Credo che questa cosa si possa estendere a tutti, tranne gli illuminati, i cosiddetti “Buddha”, tutti abbiamo dei problemi da risolvere; a volte semplici, a volte impossibili, ma nessuno ne è esente.
A cosa ci servono dunque: gratitudine/non lamentarci e assenza di giudizio? A consapevolizzare che la nostra mente concepisce il mondo come lo vediamo e ad assumerci responsabilità per la qualità di vita che conduciamo.
Tutto ciò che abbiamo nella nostra vita, lo abbiamo costruito noi, con i nostri pensieri, con le emozioni che proviamo più frequentemente, con l’utilizzo delle nostre energie, mentali e fisiche, determiniamo il mondo in cui viviamo.
Già sento le rotelline della vostra mente girare vorticosamente e parole di incredulità, perplessità o addirittura rabbia affiorarvi alla bocca. “Ma stai scherzando? Ho avvelenato io i fiumi? Ho inquinato io gli oceani?Ho creato io l’effetto serra?”
Non tu. Tutti noi, tutti i giorni.
Come in “Matrix” un film che se non avete visto è il caso vediate, la realtà è ciò che il nostro cervello elabora e sintetizza. Se è vero tutto quello che hai domandato 2 righe più su, è anche vero che il mondo è stracolmo di persone buone, ambientalisti che lottano per ripulire mari e terre e aria e fiumi. Il mondo è TUTTO e il contrario di TUTTO. E’ tutto ciò che tu sei in grado di accettare, giudicare, IMMAGINARE.
Ecco quindi che PNL di terza generazione ed esercizi per praticare la gratitudine, ovvero portare il focus su ciò che mi piace di questo mondo; quindi, anziché utilizzare le mie energie a giudicare tutto il resto, PNL di terza generazione e gratitudine, si rivelano strumenti utili per cambiare non solo la nostra realtà percettiva, ma anche la nostra qualità di vita. Share on X
Magari cambiamo anche la qualità delle nostre azioni per cambiare nella pratica le cose che non ci piacciono della nostra vita; non puntando il dito sugli altri, ma andando ad eliminare dentro noi stessi quella parte di mondo che impedisce al mondo di cambiare.
In senso pratico cosa è più utile: lamentarsi della plastica nel mare oppure appoggiare il progetto EDIPO
https://www.youtube.com/watch?v=pGgBNkdXcak
condividendo all’infinito i suoi post scientifici?
È più utile lagnarsi della violenza verbale o esprimere Amore?
Avrete sentito parlare molte volte, o forse è la prima volta che ne sentite parlare, del concetto che siamo tutti UNO. E’ un concetto che comprendiamo filosoficamente, forse, ma che in termini pratici significa che, se io critico qualcuno, sto in realtà criticando me stesso, perché, appunto, noi siamo tutti uno; quindi criticando un altro io sottraggo energia utile a sostenere l’altro, che è me stesso.
Attenzione, non siamo sul piano della realtà oggettiva, ma sul piano del divino interiore, ovvero della energia creatrice che ciascuno di noi ha. Share on XTemo di avervi persi, ma non demordo. La mia paura di perdervi la accetto e la amo. Non posso salvare il mondo se non uno alla volta e posso lavorare sicuramente su di me. Share on X Possiamo essere il motore di quel cambiamento che desideriamo, partendo dall’unica persona su cui possiamo essere veramente impattanti: noi stessi.
Ricapitolando:
siamo grati e facciamo un Beep nella nostra mente, tutte le volte che ci accorgiamo che stiamo giudicando qualcuno o qualcosa: non sappiamo nulla della sua storia di ciò che la/lo ha portato ad essere quello che è, inoltre ogni ostacolo che troviamo sulla nostra strada esiste per trasformarci in ciò che possiamo diventare attraverso quella pressione. Più portiamo il focus su ciò che vogliamo avere nella nostra vita, più elimineremo il ciarpame di pensieri inutili, devianti che ci tolgono energie.
Smettiamo di lamentarci, la fila alla posta non scompare se ci lamentiamo, il bus non transiterà prima, il lavoro non ci divertirà di più. Pensiamo invece a quanto è più utile portare il focus su ciò che amiamo, preferiamo e ci divertiamo a svolgere.
Pratichiamo la gratitudine, tutti i giorni e ogni volta sia possibile, anche per la più piccola insignificante cosa. Share on XIeri ascoltavo una intervista a Joe Vitale, da senza tetto ad agiato scrittore di libri e “motivatore”.
All’inizio del suo percorso era così povero che non sapeva proprio come essere grato. Era arrabbiato, povero e senza casa, non voleva proprio essere grato di nulla, ma il suo mentore gli chiese di scrivere di cosa fosse grato. Joe aveva una matita ed un pezzo di carta. All’inizio non sapeva cosa scrivere. Di cosa mai poteva essere grato? Poi iniziò a scrivere e capì che quella matita era magica perché gli permetteva di fare un elenco di ciò che voleva nella sua vita e anche fare un elenco di tutto ciò che voleva eliminare nella sua vita; la sua matita era magica perché sulla sommità aveva una gomma, quella gomma poteva eliminare cose. Mentre la carta gli dava la possibilità di scrivere, scrivere ed esercitare la sua gratitudine. All’inizio è stato difficile, ma la costanza, la perseveranza in questo esercizio, che pratica tutt’ora costantemente, lo hanno portato dove è ora.
Attenzione non vi sto dicendo che dovete prendere carta e matita, anche se tenere un diario della gratitudine è un bel modo di cominciare, non vi sto dicendo che dovete diventare scrittori, a meno che non sia un vostro volere. Sto dicendo che agire nel quotidiano cambia le abitudini improduttive in abitudini produttive e che il nostro cervello è un elastico che possiamo allenare. Possiamo farci stretching, possiamo direzionarlo e allargare la sua visione esattamente a 360° . Il potere di costruire il nostro oggi e il nostro domani è nelle nostre capacità e volontà di allenarci; Share on X è nell’assumerci la responsabilità del nostro domani sapendo che, ciò che viviamo oggi, lo abbiamo portato noi, nella nostra vita.
Quindi qui confluisce tutto ciò che ho studiato da dieci anni a questa parte e questo allenamento/ attitudine ad una forma-pensiero forma-mondo più responsabile ed elevata.
Buon lavoro alla prossima!