Perché amo lavorare con i neonati

Nei primi tre anni di vita un essere umano  è in crescita esponenziale. Cresce il corpo, le competenze e soprattutto  il cervello.  Le cellule cerebrali aumentano di giorno in giorno e tutto ciò che apprende diventa parte costitutiva della sua personalità. L’intelligenza è l’insieme di fattori genetici e di stimoli esterni, per questo è così importante la figura di riferimento per la sua crescita quotidiana.

Io amo stimolare i neonati e loro amano apprendere, ecco perchè è un rapporto fantastico.  Curare un neonato  non è semplicemente  occuparsi delle funzioni primarie, igiene, alimentazione veglia-sonno, importantissime,  ma anche e soprattutto offrirgli  stimoli correlati alla sua fase di crescita.

Le prime cose che percepisce un piccolo, anche a livello vibrazionale, di percezione istintiva, è lo stato d’animo della persona  con cui entra in contatto, per questo la serenità, l’essere gioiosa e giocosa mi aiutano tantissimo a passare ore piacevoli insieme a loro.

L’idea di essere uno dei loro mezzi di conoscenza del mondo mi entusiasma! Come loro  mi entusiasmo sempre di conoscere cose nuove! Il desiderio di conoscenza per loro è d’importanza vitale.  I neonati  mi piacciono per il loro coraggio e la loro determinazione. Pensate quanti tentativi fanno prima di ottenere un risultato! Prendere un oggetto nella mano, riuscire a stare seduto, gattonare e poi camminare, sono il frutto di migliaia di tentativi non riusciti, fino al perfezionamento. Provano e riprovano finché non riescono. Non sentirete mai un neonato lagnarsi che non riesce a fare una cosa, al contrario, si lagna se gli si impedisce di fare qualcosa che istintivamente ritiene utile per la sua crescita. Ovviamente quando comincia  a gattonare è utile allestire degli ambienti casalinghi privi di pericoli a misura di bambino, che va comunque seguito da vicino, con pazienza e amore.

In questi anni, ne ho conosciuti tanti, figlie comprese,  e mi hanno insegnato tante cose: l’umiltà dell’osservazione attenta e rispettosa, l’ascolto, la trasmissione di fiducia e di incoraggiamento, la verità del cuore.

Tra pochi giorni saluterò anche  Irene, che a settembre andrà al nido. E’ una bimba meravigliosa, non solo bellissima fuori, ma anche determinata e forte. Mi piace pensare che, pur non ricordandosi di me, ( ha 11 mesi)  da grande utilizzerà degli strumenti di apprendimento e l’entusiasmo che in questi mesi abbiamo vissuto insieme.

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